I Gruppi di Auto-Aiuto sono un modo di affrontare problemi e difficoltà applicabile a moltissime situazioni. Esistono, per esempio, gruppi di autoiuto per persone separate, per chi ha subito un lutto, per persone con dipendenza emotiva, per chi ha subito una mastectomia o deve assistere famigliari con demenza. Le due principali tipologie sono i programmi dei dodici passi, analoghi ad Alcolisti Anonimi e i gruppi condotti promossi da associazioni come AMA . La filosofia dell’auto-aiuto però consente a ciascuno di organizzare un gruppo con queste caratteristiche. Ecco come:
Dieci passi per organizzare un gruppo di auto aiuto:
- Definire chiaramente per iscritto qual è il problema comune che si vuole affrontare.
- Far circolare la propria proposta negli ambienti dove presumibilmente ci sono persone con questo problema o mettere un annuncio sul web o su un giornale.
- Organizzare il primo incontro iniziando e finendo all’ora prevista.
- Presentarsi come la persona che ha preso l’iniziativa e spiegare per quali motivi lo si è fatto.
- Chiedere a tutti i presenti l’impegno a non riferire a nessuno tutto quello che varrà detto all’interno del gruppo.
- Chiedere a ciascun presente se desidera parlare per cinque minuti per spiegare per quale motivo ha deciso di partecipare alla riunione. Spiegare che nessuno è obbligato a parlare per tutto il tempo ma che questo è il tempo a sua disposizione. E’ utile stabilire il tempo massimo a disposizione per ogni intervento usando una clessidra da cinque minuti in modo che i presenti se la passino uno con l’altro o un altro mezzo visibile che consenta a chi parla di autoregolarsi..
- Distribuire le indicazioni scritte sulle regole del gruppo.
- Discuterle con gli altri membri.
- Chiedere nuovamente ai presenti se desiderano dire qualcosa.
- Fissare il luogo e l’ora della riunione successiva.
Le regole del gruppo
- Il gruppo deve essere condotto a rotazione da tutti i membri.
- Il conduttore ha il compito di iniziare e terminare la riunione all’ora stabilita, di scegliere l’argomento da discutere, di scegliere il conduttore per la riunione successiva, di dare la parola ai partecipanti, di richiamare al rispetto delle regole.
- Le riunioni non dovrebbero svolgersi in una casa privata ma in un ambiente neutro come una sala comunale o la saletta di un locale pubblico.
- Durante le riunioni non si deve mangiare, bere o fumare. Queste attività distraggono dal problema e impediscono l’instaurarsi di un clima di lavoro. Se si vuole si può mettere a disposizione un po’ di tempo per queste attività dopo la fine della riunione.
- I cellulari devono essere spenti.
- E’ importante parlare in prima persona evitando riferimenti “alla società” o “alla gente “. I membri del gruppo devono imparare a concentrarsi sui propri pensieri , emozioni e comportamenti invece di occuparsi di cosa fanno, faranno , dovrebbero fare, capire o pensare gli altri.
- Nessuno deve dare consigli . Tutti possono riferire le proprie esperienze spiegando che cosa gli ha aiutati ad affrontare il problema ma nessuno deve dire ad un altro cosa deve o non deve fare.
- Nessuno deve essere criticato o contraddetto per quello che dice all’interno del gruppo. I membri sono liberi di chiedere pareri o osservazioni ma questi non devono mai essere offerti.
- E’ necessario attenersi strettamente all’argomento del giorno riferendolo sempre alla propria personale esperienza, evitando dibattiti di carattere generale o citazioni dotte.
- Nessuno deve essere interrotto se non dal conduttore qualora violi le regole del gruppo.
Aggiornato da Mariagrazia Fasoli il 19 settembre 2013